CER e fotovoltaico: le tariffe incentivanti
Vorresti fare il salto verso un futuro energetico più sostenibile ed entrare in una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), ma vorresti prima capire quali sono i vantaggi economici correlati a questa scelta? Allora sei nel posto giusto! In questo articolo, esploreremo le tariffe incentivanti per il fotovoltaico, illustreremo come accedere alla tariffa incentivante del GSE e spiegheremo perché la tariffa premio delle CER rappresenta un'opportunità unica per chi è pronto a fare la differenza.
Contenuti
- Quali sono i contributi per il fotovoltaico se si entra in una CER?
- Chi ha diritto alle tariffe incentivanti per il fotovoltaico?
- Tariffa incentivante del GSE: come si accede
- Tariffa incentivante fotovoltaico: cosa si intende per entrata in esercizio dell'impianto?
- A quanto ammonta la tariffa incentivante per il fotovoltaico?
- Come avviene l'erogazione della tariffa incentivante per il fotovoltaico?
- Cumulabilità della tariffa incentivante per le CER
Quali sono i contributi per il fotovoltaico se si entra in una CER?
Entrare in una Comunità Energetica Rinnovabile permette di accedere a due tariffe incentivanti e a un contributo, erogati dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici):
- tariffa premio incentivante: si applica all'energia condivisa e autoconsumata virtualmente dai membri della CER ed è garantita per 20 anni;
- tariffa di valorizzazione: il GSE riconosce anche un contributo unitario (circa 8 €/MWh) per ogni kWh di energia autoconsumata dai produttori delle CER;
- contributo a fondo perduto: è possibile ricevere fino al 40% dei costi per un impianto fotovoltaico grazie ai fondi del PNRR, per impianti realizzati in comuni con meno di 5.000 abitanti.
Infine, l'energia prodotta e immessa in rete dai produttori viene valorizzata economicamente attraverso il Ritiro Dedicato (RID), che permette di vendere l'energia a condizioni di mercato.
In questo articolo, ci concentreremo sulla tariffa premio incentivante e sul corrispettivo di valorizzazione, che rappresentano i principali vantaggi economici a disposizione di tutti i membri delle CER.
Chi ha diritto alle tariffe incentivanti per il fotovoltaico?
Hanno diritto alle tariffe incentivanti della CER tutti i membri di una comunità energetica che partecipano attivamente alla produzione e alla condivisione di energia rinnovabile. I soggetti beneficiari possono essere cittadini, imprese, enti locali e associazioni che partecipano attivamente alla produzione e condivisione di energia rinnovabile. Nel caso delle imprese, è importante notare che:
- la partecipazione è consentita solo alle PMI (piccole e medie imprese);
- l’accesso alla tariffa incentivante è precluso per le imprese in difficoltà economiche, o per coloro che sono coinvolti in cause di esclusione, divieti, decadenze, sospensioni o ordini di recupero.
Le tariffe sono calcolate sull’energia autoconsumata e condivisa all’interno delle configurazioni di una CER. Attenzione: gli impianti di produzione devono avere una potenza massima di 1 MW ed essere entrati in esercizio:
- dopo il 15 dicembre 2021 (data di entrata in vigore del D.Lgs. 199/2021);
- dopo la costituzione della CER in cui si vuole entrare: le CER devono essere regolarmente costituite alla data di entrata in esercizio degli impianti.

Tariffa incentivante del GSE: come si accede
Per capire come si accede alla tariffa incentivante del GSE, è bene prima di tutto sottolineare che, in una CER, è possibile condividere energia solo con chi abita sotto la propria cabina primaria. Una Comunità Energetica Rinnovabile, infatti, può avere un’estensione pari a una cabina primaria o estendersi per l’intera area di una delle zone in cui è divisa l'Italia in relazione alle CER (Nord, Centro Nord, Centro Sud, Sud, Sicilia, Sardegna, Calabria). In questo secondo caso, la Comunità si comporrà allora di tante piccole configurazioni, ognuna delle quali equivale proprio a una cabina primaria. Gli appartenenti alle singole configurazioni (Prosumer e Consumer) condividono energia tra di loro ed accedono così alle tariffe incentivanti.
Il diritto alla tariffa decorre dalla data di entrata in esercizio commerciale dell'impianto e ha una durata di 20 anni. Per accedere alla tariffa incentivante, è necessario presentare domanda entro 120 giorni dalla data di entrata in esercizio dell'impianto, tramite il portale ufficiale del GSE. Una volta ricevuta la domanda, il GSE verifica la completezza della documentazione e inizia ad attribuire la tariffa incentivante.
Tariffa incentivante fotovoltaico: cosa si intende per entrata in esercizio dell'impianto?
Abbiamo fatto riferimento alla data di entrata in esercizio di un impianto, ma di cosa si tratta? Bisogna prima di tutto fare un distinguo:
- la data di entrata in esercizio commerciale di un impianto fotovoltaico è fondamentale per stabilire l'inizio del periodo di incentivazione. Rappresenta la data in cui viene presentata al GSE la richiesta di ingresso in una CER: è quindi il momento in cui prende avvio il periodo di diritto agli incentivi;
- la data di entrata in esercizio dell'impianto, invece, corrisponde al momento in cui, a seguito della conclusione dei lavori di installazione, l'impianto viene messo in funzione e connesso alla rete elettrica nazionale per la prima volta. Tale data è registrata nel sistema Gestione delle Anagrafiche Uniche degli Impianti di produzione (GAUDÌ), istituito con la Delibera di ARERA ARG/elt 124/10, che tiene traccia dei dati relativi agli impianti di produzione di energia elettrica.
In sintesi, quindi, la data di entrata in esercizio permette di capire se un impianto fotovoltaico ha o meno diritto alle tariffe incentivanti previste per le CER, mentre la data di entrata in esercizio commerciale corrisponde al momento dal quale il GSE inizierà a calcolare gli incentivi.
A quanto ammonta la tariffa incentivante per il fotovoltaico?
La tariffa premio incentivante per il fotovoltaico si compone di:
- parte fissa, che dipende dalla potenza dell’impianto;
- parte variabile, che è legata al prezzo di mercato dell'energia e può variare tra 0 e 40€/MWh.
Le tariffe variano in base alla potenza dell’impianto:
- Potenza impianto < 200 kW:
- Parte fissa: 80€/MWh
- Parte variabile: 0-40€/MWh
- 200 kW < Potenza < 600 kW:
- Parte fissa: 70€/MWh
- Parte variabile: 0-40€/MWh
- Potenza impianto > 600 kW:
- Parte fissa: 60€/MWh
- Parte variabile: 0-40€/MWh
La parte variabile aumenta all'aumentare del prezzo di mercato dell'energia, raggiungendo un massimo di 40€/MWh quando il prezzo scende.
Inoltre, per tenere conto della minor producibilità degli impianti nel centro e nord Italia, sono previste maggiorazioni tariffarie:
- +4 €/MWh per le regioni del centro Italia (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo);
- +10 €/MWh per le regioni del nord Italia (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta, Veneto).
La tariffa di valorizzazione, invece, varia annualmente. Nel 2023, per esempio, era di 8,48 €/MWh.
Le tariffe vengono poi suddivise tra tutti i membri della CER, sulla base del Regolamento, che ognuno dei membri deve aver letto e sottoscritto. L’energia incentivata ha comunque un valore soglia, pari al 55% (o il 45%, in caso di contributo in conto capitale) dell’energia prodotta in una CER. L'eventuale importo eccedente non deve essere destinato alle aziende oppure deve essere utilizzato per finalità sociali, che avranno impatti positivi sui territori in cui sono ubicati gli impianti.
Come avviene l'erogazione della tariffa incentivante per il fotovoltaico?
L'erogazione della tariffa premio incentivante per il fotovoltaico avviene secondo un processo strutturato, che si sviluppa principalmente in due fasi:
- acconto mensile: l'erogazione dell'acconto avviene su base mensile ed è determinata in base a una stima dell'energia elettrica condivisa incentivabile e della tariffa premio spettante. Questo acconto viene calcolato sulla base dei dati disponibili e delle stime effettuate dal GSE, che considera la produzione e il consumo di energia della CER;
- conguaglio annuale: a partire dall'anno successivo a quello di riferimento, il GSE riconosce il contributo economico effettivo spettante, calcolato sulla base delle misurazioni reali dell'energia trasmesse dai gestori di rete.
La valorizzazione dell'energia autoconsumata, invece, avviene su base mensile, in funzione delle misure trasmesse dai gestori di rete. Il corrispettivo di valorizzazione viene pubblicato entro il 25 del mese successivo alla validazione delle misure, e può variare in base all'energia effettivamente autoconsumata.
Il totale viene versato alle Comunità Energetiche Rinnovabili, che si occupano poi di ripartirlo tra tutti i loro soci.
Cumulabilità della tariffa incentivante per le CER
La tariffa incentivante per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) è cumulabile con:
- il contributo PNRR, ma la tariffa viene decurtata in base all'entità del contributo ottenuto. Se il contributo ricevuto è in conto capitale copre fino al 40% dell'investimento, la tariffa viene ridotta fino al 50%;
- altri contributi in conto capitale, se non superano il 40% dei costi di investimento. Anche in questo caso, la tariffa viene decurtata in base alla percentuale di contributo ottenuto;
- altre forme di sostegno pubblico non legate a un aiuto di Stato;
- i contributi che coprono esclusivamente i costi per gli studi di prefattibilità e le spese preliminari (inclusi i costi per la costituzione delle configurazioni);
- le detrazioni fiscali con aliquote ordinarie (articolo 16-bis, comma 1, lettera h del TUIR), senza riduzione.
D’altro canto, non è invece cumulabile con:
- incentivi in conto esercizio, come il Superbonus (articolo 119, comma 7, del D.L. 34/2020);
- contributi in conto capitale superiori al 40%;
- altri aiuti di Stato superiori al 40% del costo di investimento ammissibile;
- lo Scambio sul Posto, a cui sono invece alternativi. I producer che entrano in una CER, dunque, devono necessariamente richiedere il Ritiro Dedicato.
- la potenza d'obbligo, visto che la tariffa non è riconosciuta sull'energia autoconsumata legata alla quota di potenza realizzata per soddisfare l'obbligo di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici (c.d. "Potenza d'obbligo" prevista dal D.Lgs. 28/2011).