Fotovoltaico e CER in condominio: come funziona
Tante famiglie italiane, soprattutto nelle città più grandi, vivono in condominio, ma vorrebbero comunque autoprodurre e consumare la loro energia per ridurre le spese energetiche e rendere la propria abitazione più sostenibile. Molti si chiedono però: come funziona il fotovoltaico in condominio? È possibile installare i pannelli fotovoltaici sul tetto di un condominio e usare l’energia prodotta per ogni appartamento? Quali regole e incentivi esistono? Continua a leggere per scoprire la risposta a tutte queste domande.
Contenuti:
- Come funziona il fotovoltaico in condominio
- Impianto fotovoltaico centralizzato: caratteristiche e funzionamento
- Fotovoltaico in condominio per un singolo appartamento: come funziona?
- Ha senso installare un impianto fotovoltaico privato se si abita in condominio?
- Posso entrare in una CER se abito in condominio?
Come funziona il fotovoltaico in condominio
In generale, quando si parla di fotovoltaico e condominio, ci si trova davanti a due casistiche:
- Impianto centralizzato: l’energia prodotta dai pannelli è al servizio di tutti i condomini e viene utilizzata per alimentare le parti comuni, per esempio le luci delle scale o gli ascensori. Se l’impianto produce più energia di quanta ne serva alle parti comuni, l’eccedenza può essere condivisa tra i condòmini o venduta alla rete elettrica;
- Impianto ad uso personale: in questo caso, ogni condòmino installa il proprio impianto fotovoltaico, destinato a soddisfare il fabbisogno energetico del singolo appartamento. L’energia prodotta viene consumata direttamente, con eventuali eccedenze immagazzinate in batterie o immesse nella rete.
La prima opzione permette di ridurre le spese condominiali, la seconda di abbattere la propria bolletta, ma la scelta non è scontata, perché dipende dallo spazio disponibile, dal numero di condòmini e dagli obiettivi di risparmio energetico che si vogliono raggiungere.
Impianto fotovoltaico centralizzato: caratteristiche e funzionamento
Un impianto fotovoltaico centralizzato in condominio offre un vantaggio pratico di base: il fatto di sfruttare le superfici comuni (come il tetto), nella loro interezza, evitando che vengano frazionate e che ogni appartamento debba installare il proprio sistema;
L’energia prodotta a livello condominiale viene utilizzata per alimentare le parti comuni dell’edificio, andando così a ridurre l’impronta energetica del condominio e a ridurre le spese condominiali, con un evidente risparmio per tutti i condòmini. L’energia prodotta e non consumata, inoltre, viene versata alla rete nazionale e permette di ricevere i guadagni legati al Ritiro Dedicato, per un ritorno economico aggiuntivo.
Cosa serve per installare un impianto fotovoltaico centralizzato? Prima di tutto, il consenso dei condòmini. Secondo la Legge 220/2012, infatti, per installare un impianto centralizzato serve il consenso di almeno il 50% dei condòmini. Chi non acconsente non partecipa alle spese né ai benefici relativi all’energia prodotta.
Fotovoltaico in condominio per un singolo appartamento: come funziona?
Se un condòmino vuole invece installare un suo impianto fotovoltaico privato, può installarlo sulla sua proprietà senza approvazione assembleare. Bisogna necessariamente, però, conoscere quelli che sono i millesimi di tetto a sua disposizione.
Ogni condòmino, infatti, possiede una parte del tetto condominiale, che è suo di diritto. È l’amministratore di condominio a sapere quali sono i millesimi che spettano a ogni condòmino e che può dividere la superficie del tetto e dividerla nelle parti che spettano a ognuno.
Sulla base di quanto comunicato dall’amministratore di condominio si può procedere al dimensionamento dell’impianto sulla base delle reali esigenze del singolo e degli spazi effettivamente a disposizione.
L’elemento importante da considerare è che se si desidera installare l’impianto sui propri millesimi di tetto non è necessario richiedere l’autorizzazione degli altri condòmini: è proprio diritto procedere. Bisogna invece passare dall’assemblea condominiale se:
- Si vorrebbero installare i componenti dell’impianto negli spazi comuni del condominio;
- Per procedere all’installazione del fotovoltaico, bisogna modificare le parti comuni del condominio.
In questi casi, chi vuole procedere all’installazione deve inviare una comunicazione all’amministratore, spiegando il progetto. Entro 30 giorni, l’amministratore di condominio dovrà convocare un’assemblea in modo che tutti i condomini possano esprimere il loro parere. Se non è necessario effettuare delle modifiche agli spazi comuni, gli altri condòmini non possono comunque negare l’installazione del fotovoltaico a uso privato, a meno che non vada ad arrecare danno alla stabilità o al decoro architettonico dell’immobile, come precisato dalla sentenza 1337 del 17/01/2023.

Ha senso installare un impianto fotovoltaico privato se si abita in condominio?
Installare un impianto fotovoltaico privato quando si vive in condominio può avere molto senso, ma solo in determinate condizioni. Ecco i principali casi in cui conviene:
- Hai abbastanza superficie disponibile sul tetto, ossia se possiedi abbastanza millesimi di tetto per coprire le tue esigenze energetiche. Al contrario, se lo spazio è limitato e condiviso con molti condomini, il rendimento dell’investimento potrebbe essere basso.
- Il tuo condominio non è troppo alto. Se, infatti, ci sono troppi piani, il rischio è che per il passaggio dei cavi e il collegamento dei pannelli all’inverter bisogni prevedere costi extra molto alti.
- Hai consumi abbastanza alti e/o un appartamento full electric. In questo caso, sicuramente, un impianto fotovoltaico ti aiuterebbe a ridurre le tue spese e a rientrare dell’investimento velocemente.
Posso entrare in una CER se abito in condominio?
Un altro tema molto caldo è quello che riguarda la partecipazione dei condomini e dei condòmini all’interno delle Comunità Energetiche Rinnovabili, le ultime frontiere quando si parla di energia rinnovabile.
Partiamo dalla brutta notizia: i condomini non possono partecipare direttamente a una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) e, quindi, neanche alla nostra CER Svea Solar ETS. Questo perché, stando alle disposizioni del Ministero e del GSE, possono invece costituire un gruppo di autoconsumatori di energia rinnovabile (AUC). Si tratta di un altro sistema di condivisione di energia rinnovabile pensata proprio per i condomini.
E i singoli condòmini? Loro possono invece decidere se entrare in una Comunità Energetica Rinnovabile o se far parte dell’eventuale gruppo di autoconsumatori del loro condominio.
Per sintetizzare: l’impianto condominiale non può mai entrare in una CER, ma solo all’interno di un AUC, mentre il singolo condòmino può decidere se aderire (sia come produttore che come consumatore) sia all’interno di un AUC sia di una CER.