Come ottenere la detrazione fiscale: il bonifico parlante
Vuoi installare un impianto fotovoltaico e approfittare della detrazione fiscale? Per poterne beneficiare devi seguire una procedura precisa, che include l’esecuzione del cosiddetto bonifico parlante. In questo articolo partiremo dall’analizzare che cos’è e cosa significa fare un bonifico parlante per arrivare poi a capire come si fa un bonifico parlante per essere certi di ottenere la detrazione fiscale. Continua a leggere se vuoi scoprire che differenza c’è tra un bonifico normale e un bonifico parlante, come effettuarlo e cosa succede se sbagli nell’impostarlo.
Contenuti:
- A cosa prestare attenzione per ottenere la detrazione fiscale
- Cosa significa e che cos'è il bonifico parlante
- Che differenza c’è tra un bonifico normale e un bonifico parlante?
- Come si fa un bonifico parlante
- Cosa mettere nella causale del bonifico parlante
- Cosa succede se non ho fatto il bonifico parlante o se sbaglio la causale del bonifico parlante?
- Quale data fa fede nel bonifico parlante?
A cosa prestare attenzione per ottenere la detrazione fiscale
Se stai pensando di installare un impianto fotovoltaico e vorresti approfittare della detrazione fiscale, è importante tenere a mente alcune indicazioni:
- per avere la certezza di accedere alla detrazione fiscale al 50%, meglio procedere all’installazione del tuo impianto entro dicembre 2024. Dal 2025, infatti, la detrazione fiscale potrebbe scendere al 36%, come puoi leggere nel nostro articolo di aggiornamento;
- devi effettuare il pagamento tramite bonifico parlante;
- è importante che il proprietario dell'immobile, o chi sostiene la spesa, risulti come beneficiario della detrazione;
- è necessario indicare correttamente tutti gli elementi richiesti, inclusi i dati del beneficiario e del fornitore;
- dovresti assicurarti di conservare tutte le ricevute dei bonifici, delle fatture e degli altri documenti fiscali necessari;
- dovrai inserire nella dichiarazione dei redditi le spese detraibili utilizzando il Modello 730 o Unico;
- l'intervento deve rispettare i requisiti tecnici definiti dalle normative vigenti.
Tra questi punti, uno dei più importanti, soprattutto perché dipende direttamente da te, è quello relativo al bonifico parlante: che cos’è un bonifico parlante e cosa significa farne uno? Vediamolo insieme.
Cosa significa e che cos'è il bonifico parlante
Il bonifico parlante è un tipo di pagamento tracciabile che viene richiesto per beneficiare delle detrazioni fiscali previste per gli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica, come l'installazione di impianti fotovoltaici. A differenza di un bonifico tradizionale, il bonifico parlante deve contenere alcune informazioni specifiche che permettono all'Agenzia delle Entrate di verificare lo scopo e la tipologia dell’intervento.
Che differenza c’è tra un bonifico normale e un bonifico parlante?
Per capire di cosa si tratti e come si effettui, è importante prima di tutto analizzare che differenza c’è tra un bonifico normale e un bonifico parlante, che – te lo anticipiamo - risiede principalmente nella finalità e nelle informazioni aggiuntive che devono essere inserite al suo interno.
Un bonifico normale, infatti, viene utilizzato per trasferire denaro da un conto bancario a un altro, senza finalità di agevolazione fiscale. Per effettuarlo, sono richiesti:
- il nome del beneficiario;
- il suo IBAN;
- l'importo da trasferire;
- una causale generica, che può essere inserita a discrezione del mittente (ad esempio "Pagamento fattura").
Il bonifico parlante, invece, è destinato al pagamento di lavori o acquisti che danno diritto a benefici fiscali. La sua corretta compilazione è fondamentale affinché l’Agenzia delle Entrate riconosca la detrazione e, oltre ai dati normali di un bonifico, prevede che si includano anche alcuni dettagli aggiuntivi. Tra questi:
- la causale specifica con il riferimento normativo (ad esempio, per il fotovoltaico si menziona il DPR 917/1986).
- il codice fiscale del soggetto che richiede la detrazione.
- il codice fiscale o Partita IVA del beneficiario del pagamento (l'impresa o il professionista che ha svolto il lavoro).
Come si fa un bonifico parlante
Come si fa, allora, un bonifico parlante? Il primo passo è esattamente lo stesso di quando si decide di inviare un bonifico normale: è infatti possibile effettuarlo recandosi in banca o alle poste oppure procedere tramite il proprio servizio di home banking. È poi necessario selezionare o richiedere di effettuare un bonifico per agevolazione fiscale.
Verranno richiesti i soliti dati (beneficiario del bonifico, IBAN, importo e causale), ma in più compariranno anche altri campi, come:
- codice fiscale o partita IVA: in questo campo, bisogna indicare il codice fiscale o la partita IVA dell’impresa che ha effettuato i lavori;
- tipologia di agevolazione: bisogna selezionare “Lavori di ristrutturazione edilizia” o “Ristrutturazione edilizia” o “Recupero patrimonio edilizio” (la dicitura precisa dipende dalla propria banca, ma sono tutte voci che fanno riferimento all’art. 16-bis del TUIR – DPR 917/1986). In ogni caso, per ottenere la detrazione fiscale per il fotovoltaico non bisogna selezione invece “Risparmio Energetico – Legge 296/2006”, che fa riferimento ad altre tipologie di lavori;
- codice fiscale ordinante: qui bisogna inserire il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- numero fattura: la fattura di riferimento che si sta andando a pagare.
È necessario, poi, prestare particolare attenzione a ciò che si riporta nella causale del bonifico parlante. Cosa mettere, infatti, nella causale del bonifico parlante?
Cosa mettere nella causale del bonifico parlante
Uno degli elementi più importanti del bonifico parlante è la causale, in cui vanno inserite le informazioni che attestano la finalità del pagamento. In particolare, nella causale del bonifico parlante devono essere riportati:
- il riferimento normativo (art. 16-bis del D.P.R. 917/1986).
- la partita IVA o il codice fiscale del fornitore che ha eseguito i lavori.
- una descrizione del tipo di intervento effettuato, ad esempio "installazione impianto fotovoltaico con sistema di accumulo".
- un riferimento alla fattura in modo che sia possibile risalire al documento preciso.
La formula che è possibile utilizzare è quindi simile a: “Installazione impianto fotovoltaico ai sensi dell’art. 16-bis del D.P.R. 917/1986 Pagamento fattura n° [numero fattura] del [gg/mm/aa] a favore della Ditta [nome ditta], con P. IVA [Partita IVA azienda]”.
Spesso, ci si dimentica di inserire uno di questi dati o si commettono degli errori nel riportarli. In alcuni casi è possibile salvare ancora la situazione e accedere ugualmente alla detrazione fiscale, ma per essere sicuri di non avere problemi con l’Agenzia delle Entrate ti consigliamo di prestare particolare attenzione nel momento della compilazione del bonifico.
Visto che si tratta sempre di un passaggio delicato, il nostro team è comunque sempre al tuo fianco nell’aiutarti a compilare al meglio il bonifico parlante e nell’assisterti nella richiesta di detrazione fiscale.
Cosa succede se non ho fatto il bonifico parlante o se sbaglio la causale del bonifico parlante?
Non effettuare il bonifico parlante o sbagliare la causale può comportare la perdita del diritto alla detrazione fiscale. Infatti, nel caso in cui non si esegua un bonifico parlante o se la causale non contenesse i dati richiesti, l'Agenzia delle Entrate potrebbe non riconoscere la detrazione fiscale. Tuttavia, se si riscontrano errori nella compilazione, è possibile, in alcuni casi, risolvere la situazione.
È possibile, prima di tutto, cercare di correggere il bonifico:
- puoi richiedere indietro il tuo versamento all’impresa che si è occupata dei lavori ed effettuare nuovamente il bonifico corretto;
- se te ne accorgi subito, puoi anche provare a contattare la tua banca, che potrebbe permetterti di modificare i dati del bonifico.
Se queste prime opzioni non risultano praticabili, si può sempre seguire l’iter previsto dall’Agenzia delle Entrate e richiedere il rilascio di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui il beneficiario del bonifico (l’azienda che si è occupata dei lavori) dichiara di aver ricevuto la somma versata e di averla inserita nella propria contabilità d’impresa.
Quale data fa fede nel bonifico parlante?
Dopo aver capito cos’è e come funziona il bonifico parlante, rispondiamo ora a una domanda che si pongono tantissimi, ossia quale data fa fede nel bonifico parlante. Per quanto riguarda la detrazione fiscale, a fare fede è sempre la data del bonifico parlante, ai fini del riconoscimento del beneficio. Questo significa che per poter richiedere la detrazione in un dato anno fiscale, il bonifico deve essere effettuato entro il 31 dicembre di quell'anno. Infatti, anche se i lavori sono stati completati successivamente, l’Agenzia delle Entrate considererà come valida per la detrazione fiscale la data di esecuzione del bonifico.