Gli incentivi per il fotovoltaico nel 2024

Gli incentivi per il fotovoltaico nel 2024

Stai valutando di passare all’energia solare nei prossimi mesi, ma vorresti prima sapere se sono stati previsti degli incentivi per il fotovoltaico nel 2024? Allora sei proprio nel posto giusto. In questo articolo, esploriamo tutti gli incentivi, le detrazioni e i contributi previsti in Italia per chi vuole installare un impianto fotovoltaico nel 2024. Continua a leggere per scoprire di più.

Contenuti

Ci sono incentivi per il fotovoltaico nel 2024?

La legge di bilancio 2024 non ha dimenticato le energie rinnovabili e il solare. Infatti, a livello nazionale, anche quest’anno sono stati previsti degli incentivi per il fotovoltaico.

In ambito residenziale, la principale agevolazione è la detrazione fiscale del 50% sulla spesa se si installa a casa un impianto fotovoltaico con una potenza massima di 20 kW. Inserita all’interno del bonus casa 2024, vale sia per le prime sia per le seconde case ed è assicurata anche in assenza di interventi di ristrutturazione vera e propria (16bis TUIR). Vuol dire che puoi avere accesso a questo incentivo anche se non ti interessa effettuare ulteriori modifiche alla tua casa e vuoi invece limitarti a installare un impianto fotovoltaico.

Inoltre, ci sono anche altre agevolazioni a disposizione, dirette e indirette:

  • Fondo Reddito Energetico
  • l’IVA agevolata
  • scambio sul posto e ritiro dedicato
  • gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili
  • il Superbonus 70%

Andiamo a esplorare tutti gli incentivi uno alla volta, per permetterti di capire di cosa si tratta, quando si applicano e se possono fare al caso tuo.

Incentivi per il fotovoltaico nel 2024: la detrazione fiscale del 50%

Il bonus ristrutturazione del 50% è sicuramente il principale tra gli incentivi al fotovoltaico nel 2024 in ambito residenziale. Offre una detrazione fiscale del 50% sulle spese relative all'installazione di impianti fotovoltaici, compresi quelli:

  • con batterie di accumulo;
  • su edifici preesistenti;
  • installati nell'ambito di un intervento di ristrutturazione dell'unità abitativa;
  • realizzati senza prevedere nessuna opera di ristrutturazione.

Questo incentivo copre sia i costi di acquisto dell'impianto che tutte le spese di installazione e può essere richiesto da privati, condomini, enti non commerciali, imprese e professionisti.

La detrazione, applicata come credito d'imposta, viene distribuita in 10 rate annuali di uguale importo. Ad esempio, se vengono spesi 20.000 euro per un impianto fotovoltaico, si otterrà una detrazione di 10.000 euro, distribuita in 10 rate annuali da 1.000 euro ciascuna.

Rispetto agli anni passati, però, c’è una differenza: non è più possibile cedere il credito o ottenere uno sconto in fattura. Inoltre, è bene ricordare che esiste un limite alle spese che è possibile detrarre per ogni immobile. Se sono stati effettuati più interventi, considerando tutte le spese legate alla sua riqualificazione, ogni immobile può detrarre fino a 96.000 euro.

Per risultare idonei, l'impianto deve essere installato su un edificio già esistente, indipendentemente dal fatto che sia oggetto di ristrutturazione o meno. Non è quindi valido per gli edifici di nuova costruzione. Inoltre, l'impianto deve essere installato secondo le normative vigenti da installatori certificati FER e deve avere una potenza nominale inferiore a 20 kW.

L’elemento a cui fare particolare attenzione? Per beneficiare della detrazione, è necessario fornire fatture e bonifici che riportino tutti i dettagli relativi alla detrazione fiscale. Per aiutarti a non commettere errori e assicurarti la tua detrazione fiscale, i nostri esperti sono a tua piena disposizione per seguirti e supportarti passo dopo passo.

Fondo Reddito Energetico

Hai un ISEE inferiore ai 15.000 euro? Allora, forse potresti accedere al Fondo Reddito Energetico, istituito dal Ministero della Transizione Ecologica. Questo incentivo mira a promuovere l'autoconsumo di energia rinnovabile attraverso un contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Energia. Sono stati stanziati 200 milioni di euro per il 2024 e il 2025, l’80% da dedicare alle regioni del sud e il 20 per le altre regioni e province autonome.

La procedura di accesso, che avviene tramite domanda online sul portale dedicato messo a disposizione dal GSE, dà poi diritto alle famiglie selezionate a una quota fissa di 2.000 euro più 1.500 euro per ogni kWp installato, fino ad arrivare a un massimo di 11.000 euro.

Chi ne ha diritto? L'incentivo è rivolto alle famiglie proprietarie di immobili con un ISEE:

  • inferiore a 15.000 euro;
  • inferiore a 30.000 euro se con almeno 4 figli a carico.

Non solo, bisogna anche considerare alcuni limiti:

  • l’impianto fotovoltaico installato deve avere una potenza massima di 6 kW;
  • bisogna attivare un contratto di scambio sul posto per autoconsumo;
  • è necessario sottoscrivere una polizza assicurativa e un servizio di manutenzione per almeno 10 anni.

Per fare un esempio concreto, quindi, una famiglia che rispetta i requisiti e installa un impianto fotovoltaico da 6 kW riceverà un contributo in conto capitale di 11.000 euro. Attenzione: il Fondo non è cumulabile agli altri incentivi, a eccezione dell’IVA agevolata.

Gli incentivi per il fotovoltaico nel 2024

L’IVA agevolata: un incentivo per l’acquisto del fotovoltaico

Anche l'IVA agevolata rappresenta un importante incentivo per chiunque stia valutando l'installazione di un impianto fotovoltaico nel 2024. Se decidi di installare un impianto fotovoltaico, infatti, si applica un’imposta del valore aggiunto pari al:

  • 10% per le abitazioni già esistenti;
  • 4% per le nuove costruzioni.

Aliquote decisamente vantaggiose, rispetto alla standard del 22%, che si applicano per:

  • l’acquisto dell’impianto fotovoltaico;
  • la sua installazione;
  • i costi relativi a eventuali sistemi di accumulo.

Scambio sul posto e ritiro dedicato nel 2024

Dal 2005, in Italia, è attivo lo scambio sul posto. Si tratta di un incentivo che rende più facile recuperare parte dell’investimento sostenuto per l’acquisto di un impianto fotovoltaico e coprire i propri costi energetici durante le ore notturne. Lo scambio sul posto, infatti, consente per i 20 anni successivi all’installazione dell’impianto di:

  • vendere l’energia prodotta in surplus e non utilizzata al GSE;
  • riacquistare in un secondo momento, al bisogno e a un prezzo calmierato, l’energia venduta al GSE.

Ci teniamo però a sottolineare che lo scambio sul posto è attualmente in corso di sostituzione. Nei prossimi mesi potrebbe quindi diventare impossibile continuare ad accedervi. In base al Decreto Legislativo 199/21, infatti, non sarà più possibile sottoscrivere un contratto di scambio sul posto dal momento in cui entreranno in vigore i suoi decreti attuativi. I decreti attuativi non sono ancora stati pubblicati e non sappiamo quando faranno la loro comparsa. In ogni caso, per avere la certezza di poter approfittare dello scambio sul posto, dovresti procedere all’installazione del tuo impianto fotovoltaico il prima possibile.

Dopo la pubblicazione dei decreti attuativi, i possessori di impianti fotovoltaici avranno invece due nuove strade:

Gli incentivi per le comunità energetiche

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) costituiscono un modello innovativo per la produzione e la distribuzione di energia rinnovabile a livello locale. Infatti, coinvolgono cittadini, enti locali e piccole imprese, che insieme installano e gestiscono impianti fotovoltaici o altre fonti di energia rinnovabile, grazie al principio dell’autoconsumo condiviso. Tutti i membri della comunità possono utilizzare l'energia prodotta, riuscendo così a ridurre i costi delle bollette e a promuovere l'indipendenza energetica.

Il Decreto del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica del 7/12/2023 n.414 incoraggia l’adozione di modelli di autoconsumo condiviso e stabilisce tutti gli incentivi dedicati allo sviluppo delle CER. Esistono due strumenti:

  • finanziamenti a fondo perduto per coprire fino al 40% dei costi per la realizzazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo nei comuni con meno di 5000 abitanti – l’obiettivo è finanziare le CER che porteranno allo sviluppo di 2 GW complessivi;
  • una tariffa vantaggiosa sull’energia prodotta e consumata all’interno della CER (110 €/MWh) per 20 anni dal momento in cui l’impianto entra in funzione.

Il Superbonus 70%: un incentivo indiretto

Il Superbonus 70% è un incentivo volto a favorire l’efficientamento energetico degli edifici. Ne hai sicuramente già sentito parlare: negli ultimi anni era conosciuto come 110, perché l’aliquota dell’incentivo era più alta. Al momento, è stata abbassata al 70% e nel 2025 dovrebbe venire ridotta ulteriormente fino ad arrivare al 65%. È un incentivo indiretto all’installazione di un impianto fotovoltaico, ma può essere comunque interessante da conoscere se nel tuo immobile prevedete di effettuare uno o più dei cosiddetti “interventi trainanti” che permettono di migliorare di due livelli la classe energetica dell’immobile, come:

  • opere di isolamento termico;
  • sostituzione degli impianti di riscaldamento;
  • misure per aumentare la sicurezza strutturale.

A questo punto, infatti, è possibile associare a uno o più degli interventi trainanti anche degli interventi trainati, come l’installazione di un impianto fotovoltaico.

Questo vuol dire che, per esempio, se si decide di sostituire gli impianti di riscaldamento del proprio immobile (intervento trainante), in modo da apportare un miglioramento di almeno due classi energetiche, è anche possibile installare un impianto fotovoltaico (compreso o meno di sistema di accumulo) e avere diritto alla detrazione. Se la spesa totale è stata di 100.000 euro, il Superbonus copre il 70% della spesa, garantendo una detrazione di 70.000 euro, suddivisa in 10 rate da 7.000 euro.

Attenzione: per poter approfittare del Superbonus, devi assicurarti che gli interventi (trainanti e trainati) riguardino tutte le unità abitative presenti nell’immobile. Nel caso in cui il richiedente viva in un’abitazione autonoma o unifamiliare il reddito del nucleo familiare non può superare i quindici mila euro.