Come funziona lo Scambio sul Posto e cosa cambia dal 2025?
Negli ultimi anni, lo Scambio sul Posto è stato una delle agevolazioni più apprezzate per chi ha scelto di installare un impianto fotovoltaico in Italia. Tuttavia, nei prossimi mesi questo meccanismo dovrebbe venire gradualmente eliminato. In questo articolo spieghiamo nel dettaglio come funziona e cos’è lo Scambio sul Posto, quali sono i vantaggi di questo incentivo, quali sono le alternative a disposizione e come le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) possono diventare una soluzione strategica per il futuro.
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Cos’è lo Scambio sul Posto?
Lo Scambio sul Posto è un meccanismo che consente ai proprietari di impianti fotovoltaici di utilizzare la rete energetica nazionale come una batteria virtuale e, quindi, di scambiare l’energia prodotta e non consumata con quella prelevata dalla rete in momenti successivi. Come funziona, quindi, lo Scambio sul Posto? In pratica:
- quando il tuo impianto produce più energia di quella che utilizzi, l’eccesso viene immesso nella rete elettrica nazionale: per questi kWh ricevi un compenso economico;
- successivamente, puoi prelevare energia dalla rete per i tuoi consumi e ricevere un rimborso parziale che va a bilanciare il valore dell’energia immessa e di quella prelevata.
Introdotto per incentivare l’utilizzo delle energie rinnovabili, lo Scambio sul Posto è diventato subito la scelta più popolare rispetto alla sua alternativa, il Ritiro Dedicato, grazie alla sua semplicità e ai benefici immediati che offre. Questo sistema, infatti, ha permesso a molte famiglie e aziende di rientrare più in fretta nell’investimento per l’installazione di un impianto fotovoltaico.
Nel tempo, però, il panorama normativo è cambiato ed è cresciuta sempre di più l’attenzione verso l’autoconsumo diretto o verso soluzioni alternative come le Comunità Energetiche. La Delibera 457/2024/R/EFR dell’ARERA stabilisce la fine di questo meccanismo, con una transizione graduale per favorire il passaggio a modelli più sostenibili.
Come funziona lo Scambio sul Posto
Per andare più nello specifico, lo Scambio sul Posto è un sistema che permette ai proprietari di impianti fotovoltaici di bilanciare l'energia prodotta e quella consumata, favorendo così l’autoconsumo e il risparmio sulla bolletta. Ma come funziona esattamente? Vediamolo nel dettaglio.
Quando un impianto fotovoltaico produce energia, una parte di questa energia può essere utilizzata direttamente dalla casa o dall’azienda in cui l’impianto è installato. Tuttavia, durante le ore di luce solare, spesso l’impianto fotovoltaico genera più energia di quella che viene consumata nel momento stesso della produzione. In questo caso, l'energia in eccesso viene immessa nella rete elettrica nazionale.
Lo Scambio sul Posto aiuta a compensare l’energia che viene immessa in rete con quella che viene successivamente prelevata dalla rete. Questo significa che, quando il tuo impianto non produce abbastanza energia (ad esempio, di notte o nel caso di giornate particolarmente nuvolose), puoi attingere alla rete elettrica nazionale senza pagare il prezzo pieno per l'energia che prelevi. In questo modo, diventa più facile ridurre i costi della bolletta e rientrare nell’investimento.
In sintesi, quindi, se aderisci allo Scambio sul Posto ricevi un compenso per l’energia che produci e immetti in rete e prelevi poi l’energia dalla rete a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato. L’importo che il GSE ti riconosce per l'energia immessa in rete dipende da diversi fattori, tra cui il prezzo zonale orario, che varia in base alla domanda e all’offerta di energia nelle diverse zone geografiche e nelle diverse fasce orarie, ed è comunque inferiore al valore di mercato dell’energia elettrica.
Quanto paga il GSE per l’energia immessa in rete con lo scambio sul posto
Attualmente, per calcolare quanto pagare con lo scambio sul posto, il GSE utilizza una formula ben precisa. Va a sommare il minimo tra l'onere dell'energia prelevata e il controvalore dell'energia immessa con il prodotto del corrispettivo unitario di scambio forfetario per la quantità di energia scambiata. Una formula molto complessa a leggersi, che ci dice poco su quanto paga il GSE per l’energia immessa in rete nella praticità. Cerchiamo di rielaborarla in maniera più semplice per capire meglio il meccanismo dello scambio sul posto.
Sostanzialmente, il pagamento, nello scambio sul posto, si basa sul principio che i produttori di energia solare vengano:
- pagati per l’energia che immettono in rete: il GSE paga i kWh prodotti in eccesso dai produttori di energia solare a una tariffa inferiore al valore di mercato, pari a circa 0,10 €/kWh;
- parzialmente rimborsati nel caso in cui si trovino a prelevare nuovamente parte del quantitativo di energia che hanno immesso in rete precedentemente: il GSE rimborsa parzialmente i produttori di energia solare per ogni kWh che hanno prima immesso e poi prelevato dalla rete.
Quanto viene pagata l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico quando viene immessa in rete con lo scambio sul posto: un esempio
Per spiegare meglio il concetto, facciamo un esempio concreto. Supponiamo che il tuo consumo annuale sia di 3200 kWh e che il tuo impianto fotovoltaico senza sistema di accumulo produca 4000 kWh di energia elettrica all'anno:
- nel corso dell’anno, utilizzi contestualmente 1600 dei kWh prodotti dal tuo impianto per coprire i tuoi consumi. I restanti kWh li versi alla rete, perché in quel momento non ti servono e non hai un sistema di accumulo per poterli mettere da parte;
- per coprire i restanti 1600 kWh di cui hai bisogno (di notte, per esempio, o nei periodi con poco irraggiamento solare) li prelevi dalla rete (3200 kWh – 1600 kWh = 1600 kWh) e li paghi in bolletta;
- l’energia che immetti nella rete nel corso dell’anno equivale, quindi, alla differenza tra il totale dell’energia prodotta dal tuo impianto e la quantità di energia che consumi contestualmente, cioè a 2400 kWh (4000 kWh – 1600 kWh): 1600 di questi kWh li preleverai nuovamente, 800 invece sono effettivamente extra;
- il GSE ti rimborsa parzialmente per i 1600 kWh di energia solare che hai prima versato alla rete e poi nuovamente prelevato e ti paga gli 800 kWh prodotti in eccesso a una tariffa inferiore al valore di mercato, pari a circa 0,10 €/kWh.
Non possiamo definire esattamente a quanto ammonterebbe il guadagno in questo esempio, perché il prezzo dell’energia varia da zona a zona e da gestore a gestore. Per questo, è impossibile definire con certezza quanto paga il GSE per l’energia immessa in rete con lo scambio sul posto. In media, comunque, il prezzo di mercato per l’energia è di circa 0,30 € e il GSE riconosce circa 0,10 €/kWh per l’energia immessa in rete.
Ebbene, il GSE gestisce il pagamento dello scambio sul posto in tre fasi principali:
- Contributo anticipato del primo semestre: gli importi stimati vengono comunicati entro il 15 maggio di ogni anno per le convenzioni attive al 31 marzo dell'anno di riferimento. Il pagamento avviene entro il 15° giorno lavorativo di giugno dello stesso anno.
- Contributo anticipato del secondo semestre: in questo caso, l’importo viene comunicato entro il 15 ottobre per le convenzioni attive al 30 settembre dello stesso anno. Il pagamento avviene entro il 15° giorno lavorativo di novembre.
- Conguaglio dell’anno precedente: entro il 15 maggio dell’anno successivo viene comunicato l’importo del conguaglio relativo all’anno precedente. Il pagamento avviene entro il 15° giorno lavorativo del mese successivo (giugno).
Le tempistiche per il pagamento della corrente prodotta dal fotovoltaico: un esempio pratico con lo scambio sul posto
Vediamo un esempio pratico. Se hai installato il tuo impianto fotovoltaico all'inizio dell'anno, prima del 31 marzo, e hai stipulato un contratto di scambio sul posto:
- il primo acconto ti sarà pagato entro il 15° giorno lavorativo di giugno;
- il secondo acconto entro il 15° giorno lavorativo di novembre;
- il conguaglio dell'anno precedente entro il 15° giorno lavorativo di giugno dell'anno successivo.
Se invece, per esempio, hai installato il tuo impianto ad aprile, riceverai il primo pagamento in occasione del pagamento programmato per la seconda metà dell’anno. Le date di pubblicazione e di pagamento, quindi, si adattano anche in base alla data di installazione dell'impianto. Inoltre, possono essere modificate dal GSE nel caso ci siano particolari necessità operative o cambiamenti normativi, dopo averlo concordato con l'AEEGSI (Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico). Puoi comunque verificare in qualsiasi momento le fasi di pagamento grazie al tuo profilo personale sul sito del GSE.
Un ultimo fattore a cui prestare attenzione è l’ammontare della cifra che ti è dovuta dal GSE. Se è inferiore ai 15 €, dovrai aspettare fino a quando non raggiungerai questa somma per ricevere il pagamento.
Tuttavia, come anticipato, dal 2025 questo meccanismo dovrebbe venire progressivamente eliminato e chi ha già un impianto fotovoltaico dovrà scegliere nuove soluzioni, come il ritiro dedicato, le batterie di accumulo e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che offrono altre opportunità per valorizzare l’energia prodotta. Dopo aver capito come funziona lo Scambio sul Posto, dunque, vediamo come cambierà la situazione da gennaio 2025.
Fotovoltaico e Scambio sul Posto: cosa cambia dal 2025?
Nel corso del prossimo anno, il meccanismo dello Scambio sul Posto per il fotovoltaico dovrebbe venire gradualmente eliminato, come definito nel Decreto-legge 181/23 e nella Delibera 457/2024/R/EFR dell’ARERA. La Delibera disciplina il modo in cui si provvederà alla graduale dismissione del servizio, a partire dal 31 dicembre 2024.
I primi a non poter più approfittare dello Scambio sul Posto in ambito fotovoltaico sono quegli impianti che sono stati incentivati in conto esercizio dal GSE e che hanno aderito allo Scambio sul Posto quindici anni fa. I proprietari di questi anni in queste settimane dovrebbero ricevere una comunicazione ufficiale che spiega che, in conformità con le recenti disposizioni normativa, il loro contratto di Scambio sul Posto sta per scadere e che non può essere rinnovato.
Se hai un contratto di Scambio sul Posto da circa quindici anni, quindi, dovresti aver già ricevuto o ricevere a breve una comunicazione dal GSE che ti informa di quello che abbiamo appena spiegato e che ti spiega che il tuo contratto di Scambio sul Posto passerà d'ufficio al Ritiro Dedicato. Nel caso in cui tu abbia anche il Conto Energia, però, dovresti continuare ad averne diritto fino alla fine naturale del tuo contratto.
Queste dovrebbe quindi portare a un nuovo panorama in ambito fotovoltaico, in cui i nuovi impianti, installati dal 2025 in poi, non potranno più accedere allo Scambio sul Posto, ma dovranno invece sottoscrivere il Ritiro Dedicato.
Diventa quindi importante capire quali sono le alternative allo Scambio sul Posto: vediamo insieme le principali.

Le alternative allo Scambio sul Posto
Con la graduale dismissione dello Scambio sul Posto, chi vuole passare all’energia solare ha comunque diverse altre opzioni per valorizzare l’energia prodotta.
Aumentare l’autoconsumo con sistemi di accumulo
La prima accortezza da avere se non si può aderire allo Scambio sul Posto è quella di aumentare la propria percentuale di autoconsumo. Le batterie di accumulo consentono di immagazzinare l’energia in eccesso prodotta dal tuo impianto fotovoltaico, in modo che tu possa poi utilizzarla in un secondo momento, senza doverla cedere e poi riacquistare dalla rete. Questo significa che:
- puoi utilizzare l’energia prodotta durante il giorno anche di notte;
- aumenti la tua indipendenza energetica, riducendo i costi legati all’acquisto di energia dalla rete.
Ritiro Dedicato (RID)
Se non si ha lo Scambio sul Posto, bisogna attivare invece il Ritiro Dedicato. In questo caso, l’energia immessa in rete viene venduta direttamente al Gestore dei Servizi Energetici, che la paga circa 7 centesimi di euro a kWh. Il totale versato dal GSE, in questo caso, è soggetto a tasse. Puoi scegliere tra:
- Prezzo Zonale Orario: un compenso variabile in base all’ora e alla zona geografica.
- Prezzi Minimi Garantiti: ideale per i piccoli produttori, offre un prezzo stabile.
Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)
Chi ha il RID e un sistema di accumulo, può comunque accedere a ulteriori incentivi se entra in una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), scelta particolarmente vantaggiosa nel nuovo contesto normativo. All’interno di una CER, i produttori che hanno un impianto fotovoltaico possono condividere l’energia che producono e accedere così alla tariffa premio.
Noi di Svea Solar abbiamo costituito la CER Svea Solar Nord1 ETS, un ente del terzo settore a disposizione di chiunque voglia far parte di una Comunità Energetica Rinnovabile. Se vuoi entrare nella nostra CER, ti offriamo supporto completo. Ti aiutiamo a:
- progettare un impianto che massimizzi la produzione e l’autoconsumo di energia solare;
- condividere l’energia prodotta con i tuoi vicini;
- accedere agli incentivi previsti dalla normativa attuale.
Cosa fare se vuoi installare un impianto fotovoltaico?
Se stai valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico e non sai bene come muoverti viste le incertezze relativamente allo Scambio sul Posto, ecco alcuni consigli per adattarti al nuovo scenario:
- considera un sistema di accumulo: aumenta la tua percentuale di autoconsumo e riduci la dipendenza dalla rete elettrica, installando delle batterie;
- esplora le opportunità delle CER: informati sulle Comunità Energetiche e valuta se unirti a una CER presente nella tua zona, per massimizzare eventuali vantaggi economici e ambientali.
- richiedi una consulenza gratuita: il nostro team può aiutarti a progettare la soluzione migliore per le tue esigenze.
Contattaci ora per scoprire come adattare il tuo progetto fotovoltaico alle nuove normative. Il futuro dell’energia è condiviso e sostenibile e insieme possiamo costruirlo.