Guida agli incentivi per fotovoltaico

Guida agli incentivi per fotovoltaico
Date30.09.2025
AuthorSvea Solar

L’autunno porta con sé nuove opportunità, come la possibilità di investire nel futuro della propria casa o della propria azienda grazie agli incentivi per il fotovoltaico disponibili in questi ultimi mesi del 2025. In questo periodo, scegliere di passare all’energia solare o alle pompe di calore è decisamente una scelta vantaggiosa dal punto di vista economico: il ventaglio degli incentivi disponibili, infatti, è ampio. Ma quale conviene davvero? In questa guida agli incentivi del fotovoltaico analizziamo le diverse possibilità per aiutarti a capire quale strada intraprendere.

Contenuti:

Gli incentivi per il fotovoltaico: un panorama ricco di opportunità

In questi ultimi mesi si sente sempre più parlare di tantissimi incentivi: la detrazione fiscale che tra pochi mesi si dovrebbe abbassare al 36%, i contributi a fondo perduto previsti dal PNRR nelle città con meno di 50.000 abitanti, il Conto Termico 3.0… Se non si è esperti del settore, è normale sentirsi spaesati e non sapere bene quale incentivo scegliere o quale si adatti veramente alla propria situazione.

Per aiutarti a prendere la decisione migliore, partiamo prima di tutto dalle basi e vediamo insieme i tre incentivi principali di cui stanno parlando tutti.

La detrazione fiscale del 50%

La detrazione fiscale del 50% è un’agevolazione che consente a chi acquista un impianto fotovoltaico di recuperare la metà della spesa sostenuta attraverso la dichiarazione dei redditi. In pratica, lo Stato ti “restituisce” il 50% dell’investimento sotto forma di sconto fiscale, distribuito in 10 rate annuali di pari importo. Ad esempio, se paghi un impianto fotovoltaico 10.000 €, potrai detrarre 5.000 € dalle tue tasse, ricevendo 500 € all’anno per i successivi 10 anni.

Possono beneficiarne i privati cittadini che:

  • hanno una capienza fiscale sufficiente;
  • non hanno già superato il tetto massimo delle spese ammesse con altri intervisti previsti dalla normativa (96.000 € per unità immobiliare);
  • vogliono effettuare l’investimento sulla loro prima casa. Altrimenti, infatti, la detrazione fiscale non è del 50%, ma del 36%.

Questa opportunità c’è ormai da anni e tante persone l’hanno utilizzata per rientrare più in fretta dell’investimento. Perché tutti ne stanno parlando proprio adesso, allora? La risposta è semplice: da gennaio 2026, la detrazione dovrebbe abbassarsi e arrivare al 36% per le prime case e al 30% in tutti gli altri scenari.

Il contributo a fondo perduto del 40%

Avrai sicuramente sentito dire che, se installi un impianto fotovoltaico in un comune con meno di 50.000 abitanti, puoi pagarlo il 40% in meno, grazie a un contributo a fondo perduto. Partiamo subito col precisare che questo è solo parzialmente vero:

  • Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% delle spese. Infatti, esiste un massimale di spesa previsto dalla normativa che fa sì che spesso il contributo erogato sia leggermente più basso.
  • L’impianto va pagato nella sua interezza: grazie al contributo, poi, si può ottenere fino al 40% dell’investimento indietro nel giro di pochi mesi.

Per beneficiarne, bisogna:

  • installare l’impianto fotovoltaico in un Comune con meno di 50.000 abitanti;
  • entrare a far parte di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER);
  • fare richiesta entro il 30 novembre 2025 sul sito del GSE;
  • seguire la procedura e le indicazioni previste dalla normativa.

Questo contributo è particolarmente interessante perché permette di riavere indietro il capitale investito entro un periodo relativamente breve (che dipende molto dalle tempistiche del MASE e del GSE) e perché è a disposizione anche delle Piccole e Medie Imprese, che non possono invece accedere alla detrazione fiscale.

Per usufruirne, però, è importantissimo trovare una CER nella propria zona a cui aderire: per fare la richiesta di accesso al contributo, bisogna infatti indicare la Comunità Energetica Rinnovabile a cui si intende aderire.

Il Conto Termico 3.0

Forse l’incentivo più chiacchierato degli ultimi mesi, il Conto Termico 3.0 non è ancora entrato in vigore. Nel frattempo, però, è bene iniziare a informarsi sul suo funzionamento, per capire se può fare al caso proprio.

Permette di ottenere indietro fino al 65% delle spese sostenute per una serie di interventi che vanno ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici o che permettono di produrre energia termica grazie all’energia rinnovabile.

A contare, in questo caso, è soprattutto la categoria catastale dell’immobile sul quale si vuole effettuare l’intervento. Infatti, a seconda della situazione, variano le percentuali e gli investimenti a cui si ha diritto.

Le categorie catastali nell’ambito terziario, per esempio, possono utilizzare il conto termico anche per coprire parzialmente le spese sostenute per l’acquisto di un impianto fotovoltaico (compreso anche di batterie), a patto che lo abbinino all’installazione di un impianto di climatizzazione invernale con pompe di calore elettriche.

Ma quali sono le categorie catastali nell’ambito terziario?

  • Gruppo A, categoria A/10 (uffici e studi privati), ossia gli immobili destinati a studi professionali o uffici privati. Esempio: lo studio di un avvocato, di un architetto o di un commercialista.
  • Gruppo B (collettività e servizi pubblici), cioè gli edifici destinati a servizi pubblici o collettivi. Esempio: scuole private, asili nido o ambulatori medici.
  • Gruppo C (immobili commerciali), locali destinati ad attività commerciali, artigianali o industriali leggere, ad esclusione di categorie specifiche (C/6 e C/7). Sono inclusi i negozi di abbigliamento (C/1) e i laboratori artigianali (C/3), ma esclusi i box o garage (C/6) e le tettoie chiuse o aperte non adibite a uso commerciale (C/7).
  • Gruppo D (immobili per attività produttive o di servizio pubblico), ossia edifici destinati a attività industriali, alberghiere, sanitarie o educative. Sono esclusi, però, gli edifici appartenenti alla categoria D/9 (campi sportivi e impianti sportivi).
  • Gruppo E (categorie speciali), ovvero gli immobili con destinazioni particolari, come gli ospedali (E/1) o i musei (E/3). Rimangono escluse le categorie E/2, E/4 e E/6 (edifici come caserme, chiese o immobili per attività sportive).

Fotovoltaico e incentivi per i privati: quale scegliere?

Se sei un privato che vuole installare un impianto fotovoltaico a casa, le scelte sono molteplici:

  • Hai capienza fiscale, vuoi produrre energia rinnovabile nella tua prima casa e non ti pesa aspettare dieci anni per riavere indietro il 50% del tuo investimento? La detrazione fiscale 50% potrebbe essere la scelta più naturale. Ti permette di recuperare metà dell’investimento in dieci anni, attraverso la dichiarazione dei redditi. Un vantaggio costante, anno dopo anno, che alleggerisce le spese familiari.
  • Vuoi un ritorno più rapido, non hai capienza fiscale o vuoi installare un impianto fotovoltaico sulla tua seconda casa? Il contributo a fondo perduto che copre fino al 40% delle spese potrebbe essere la risposta giusta. Il rimborso arriva in tempi più brevi e ti permette di riavere indietro parte del capitale investito, che potrai poi riutilizzare in altro modo.
  • Vuoi puntare su soluzioni come il solare termico o le pompe di calore? Il nuovo conto termico 3.0 sarà lo strumento ideale: ricordati, però, che non puoi utilizzarlo per un impianto fotovoltaico. Se vuoi passare all’energia solare, quindi, devi valutare una delle altre due opzioni.
Guida agli incentivi per il fotovoltaico

Un consiglio: pensa non solo al risparmio, ma al modo in cui l’incentivo si integra con il tuo stile di vita. Vuoi pianificare nel lungo periodo? La detrazione è perfetta. Vuoi un beneficio immediato? Il contributo a fondo perduto è la risposta.

In entrambi i casi, il tempo rimasto per prendere una decisione è poco e le variabili da considerare sono tante. I nostri tecnici studiano il tuo caso specifico e ti offrono una consulenza personalizzata, per aiutarti a capire quale potrebbe essere la strada più vantaggiosa per la tua famiglia.

Incentivi per il fotovoltaico per le PMI: investire conviene

Per le imprese, la detrazione fiscale non è accessibile e non è quindi una strada percorribile. Che incentivo scegliere, allora?

  • Sei una Piccola e Media Impresa? Hai diritto a recuperare fino al 40% del tuo investimento con il contributo a fondo perduto.
  • Vuoi installare il fotovoltaico, integrandolo a una pompa di calore, in un immobile nell’ambito del terziario? Non appena entrerà in vigore, potrai accedere al Conto Termico 3.0.
  • Sei una PMI e hai un immobile in ambito terziario? In questo caso puoi accedere sia al contributo perduto sia al Conto Termico 3.0. Ti consigliamo, in questo caso, di valutare che cosa ti interessa maggiormente. Se vuoi ridurre le tue bollette e aumentare la capacità di autoconsumo della tua realtà, ti consigliamo assolutamente il contributo a fondo perduto. Se, invece, sai di dover anche sostituire il tuo impianto di riscaldamento nel breve periodo, dovresti valutare il Conto Termico 3.0.

In ogni caso, i nostri consulenti sono a tua disposizione per valutare insieme a te la soluzione migliore per la tua azienda.

Il prossimo passo? Una scelta consapevole

Ogni famiglia, ogni impresa e ogni casa hanno la loro storia ed è per questo che non esiste un incentivo valido per tutti, ma solo quello giusto per te.

Se desideri capire qual è l’opzione migliore nella tua situazione, contattaci per una consulenza personalizzata. Ti guideremo passo dopo passo, trasformando l’energia del sole in un investimento sicuro e vantaggioso.