Decreto FER X: cosa prevede e perché è un’opportunità per chi investe nel fotovoltaico

Decreto FER X: cosa prevede e perché è un’opportunità per chi investe nel fotovoltaico
Date24.06.2025
AuthorSvea Solar

Il Decreto FER X, ufficialmente approvato a fine 2024 ed entrato in vigore nel 2025, è il nuovo meccanismo studiato dall’Italia per sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ma cosa prevede davvero il decreto FER X? Chi può accedervi e quali sono i vantaggi concreti per chi vuole investire nel fotovoltaico a livello industriale? In questo articolo esploriamo quando esce il decreto FER X, come accedere al FER X e quali impianti possono partecipare.

Contenuti:

Decreto FER X: quando esce e cosa cambia

Il DM FER X (acronimo di Fonti Energetiche Rinnovabili - X) è già uscito: è stato infatti pubblicato il 30 dicembre 2024. Attenzione, però: nonostante il decreto sia uscito a dicembre del 2024, le prime procedure competitive sono previste a partire dall’estate 2025.

Viene definito "transitorio" perché pensato per gli anni 2025–2029, periodo in cui molte FER stanno entrando nel mercato a costi competitivi. Rappresenta una fase di passaggio tra i vecchi incentivi e un mercato dell’energia sempre più competitivo. Si tratta di un “meccanismo di supporto temporaneo per impianti a fonti rinnovabili con costi vicini alla competitività di mercato".

L’obiettivo è accompagnare le FER verso la parità di mercato, offrendo un supporto mirato a impianti che non riescono ancora a essere del tutto economicamente sostenibili in autonomia e che necessitano ancora di un incentivo per riuscire a raggiungere questo obiettivo. In questo modo, lo Stato intende:

  • favorire nuove installazioni FER su scala industriale;
  • garantire un livello minimo di ritorno economico a chi decide di investire nelle rinnovabili;
  • portare gli investitori ad aver sempre meno bisogno degli aiuti statali, riducendoli progressivamente;
  • proteggere l’ambiente e raggiungere gli obiettivi climatici (PNIEC, Green Deal, Fit for 55...).

Chi può partecipare al decreto FER X 

A differenza di altri incentivi rivolti anche ai privati (hai già sentito parlare delle CER? Approfondisci qui), il FER X è diretto principalmente a imprese, pubbliche amministrazioni, consorzi, cooperative o soggetti industriali.

Sono ammesse le seguenti categorie di impianti:

  • nuove costruzioni;
  • potenziamenti di impianti esistenti;
  • rifacimenti integrali.

Le fonti ammesse, invece, includono il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e il biogas da reflui.

Taglia minima impianto: attenzione alla distinzione

Uno dei dubbi più comuni è: che tipo di impianti può avere accesso alle agevolazioni previste dal decreto FER X? La risposta è: potenzialmente tutti. Cambia, però, la modalità di accesso alle agevolazioni. Le due principali categorie di riferimento sono le seguenti:

  • Accesso diretto (≤ 1 MW): gli impianti con potenza fino a 1 MW nominale possono accedere al FER X tramite la modalità accesso diretto, senza dover partecipare alle aste. Questa opzione è valida solo per impianti i cui lavori di installazione sono stati avviati tra il 28 febbraio e il 31 dicembre 2025. In questo caso basta inviare la comunicazione di avvio lavori al GSE.
  • Procedura competitiva (> 1 MW): gli impianti con potenza superiore a 1 MW devono partecipare a un’asta pubblica competitiva tramite il Portale FER-X del GSE.

Attenzione alla “potenza cumulata”: se realizzi più impianti vicini tra loro e appartenenti allo stesso proprietario (anche nel caso di società collegate), il GSE potrebbe sommare le potenze e obbligarti a partecipare all’asta anche sotto 1 MW.

Cosa prevede il DM FER X nel concreto

Il cuore del decreto è il meccanismo di supporto economico, previsto per 20 anni, che prevede di ottimizzare i guadagni relativi all’energia immessa in rete, permettendoti di venderla a un prezzo competitivo rispetto a quello di mercato.

Decreto FER X

Meccanismo economico per gli impianti ≤ 1 MW con accesso diretto

Nel meccanismo di accesso diretto previsto dal DM FER X, non c’è asta. Quindi non c’è una competizione al ribasso per aggiudicarsi il prezzo di esercizio. Ma ciò non significa che il prezzo sia arbitrario o sempre uguale per tutti.

In ogni caso, è comunque garantito per 20 anni, rendendo il progetto molto più prevedibile e finanziabile.

Il GSE riconosce all’impianto un prezzo di esercizio predefinito, cioè un valore fisso pubblicato nel decreto o nei bandi successivi:

  • diverso a seconda della fonte rinnovabile (fotovoltaico, eolico, ecc.)
  • diverso anche in base alla tipologia d’incentivo scelta:
  • Tariffa omnicomprensiva (per impianti fino a 200 kW): un prezzo fisso al kWh, stabilito dal GSE, che si occupa di ritirare e pagare l’energia in maniera diretta.
  • Tariffa differenziale (Contract for Difference) per impianti sopra i 200 kW: Il GSE integra la differenza tra il prezzo di esercizio FER X e il prezzo reale del mercato. Se il prezzo di mercato è più alto, rimborsi la differenza al GSE. Questo sistema stabilizza i ricavi: ti protegge dai crolli del mercato, ma non ti lascia “guadagni extra” se i prezzi salgono troppo.

Meccanismo economico per gli impianti > 1 MW

Per gli impianti superiori al MW, se si vuole accedere al meccanismo di supporto economico, è obbligatorio partecipare alle aste organizzate dal GSE. Gli step sono i seguenti:

1. Partecipazione alla gara (asta) a ribasso:

  • lo Stato (tramite il GSE) mette a disposizione dei "contingenti" (quote di potenza incentivabile);
  • gli operatori partecipano offrendo un prezzo per l’energia prodotta, inferiore al prezzo base stabilito;
  • vince chi chiede meno incentivo (meccanismo competitivo).

2. Diritto a un “prezzo di esercizio” fisso:

  • chi vince l’asta ha diritto a vendere l’energia a un prezzo garantito (il cosiddetto prezzo di aggiudicazione);
  • questo prezzo è valido per 20 anni;
  • serve a coprire il "gap" tra il prezzo di mercato e un livello di redditività minimo accettabile per gli investitori.
  • lo Stato integra la differenza se il prezzo di mercato scende sotto quello di aggiudicazione, mentre se il prezzo di mercato supera il prezzo di aggiudicazione, l’operatore restituisce la differenza.

Il FER X non è pensato per il residenziale

Il FER X non è pensato per l’uso domestico, anche se nulla vieta formalmente l’accesso. Tuttavia, per usufruirne:

  • serve una certa capacità tecnica e documentale
  • ci sono dei costi amministrativi e di gestione, che potrebbero superare i benefici per impianti troppo piccoli
  • esistono altri meccanismi più semplici e più adatti al residenziale, come il Ritiro Dedicato e le Comunità Energetiche Rinnovabili.

Perché il FER X è una grande opportunità per le imprese

Il DM FER X è pensato per:

  • agevolare gli investimenti fotovoltaici di media e grande scala;
  • rendere più semplice ottenere finanziamenti, anche importanti, grazie a ricavi garantiti;
  • spingere le imprese a sfruttare aree produttive inutilizzate (capannoni, serre, ex siti industriali)

È perfetto per aziende con consumi elevati o che vogliono generare energia da vendere in rete, con la sicurezza di avere diritto a un incentivo stabile e prevedibile per 20 anni.