L’impatto ambientale dei pannelli fotovoltaici
Negli ultimi decenni, in risposta alla sfida posta dal cambiamento climatico e alla necessità di ridurre le emissioni di gas serra, sempre più persone stanno passando alle energie rinnovabili. Tra queste, l’energia solare e gli impianti fotovoltaici hanno assunto un ruolo di rilievo. I benefici dell’energia solare sono ormai noti, ma persistono ancora delle incertezze relativamente all’impatto ambientale dei pannelli fotovoltaici. La produzione, l’installazione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici, infatti, suscitano ancora delle preoccupazioni.
In questo articolo, quindi, cercheremo di andare a fondo della questione e di fugare ogni tuo dubbio. Se a bloccarti dal passare all’energia solare è la paura dell’impatto del fotovoltaico sull’ambiente, non ti devi assolutamente preoccupare. E non lo diciamo soltanto noi, ma i dati, gli studi e le statistiche. Analizziamoli insieme.
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L’impatto del fotovoltaico sulla riduzione delle emissioni di CO2
Iniziamo col dirlo fin dal principio: è indubbio che il fotovoltaico promuova una transizione verso un sistema energetico più sostenibile ed ecocompatibile. Ogni anno, l’International Energy Agency (IEA) redige un report sullo stato delle emissioni di CO2 nel mondo e anche quello del 2023 conferma il ruolo chiave delle energie rinnovabili e del fotovoltaico nel ridurre le emissioni di anidride carbonica a livello globale.
Tra il 2019 e il 2023, le emissioni dovute alla produzione di energia sono aumentate di circa 900 Mt. Si tratta di una cifra ancora molto alta e che dobbiamo cercare di abbassare per arrivare all’obiettivo globale fissato nell’Accordo di Parigi. L’elemento da considerare? Senza la crescente diffusione delle energie rinnovabili, e soprattutto del fotovoltaico e dell’eolico, la crescita delle emissioni sarebbe stata di tre volte maggiore.
Già questo dimostra che l’impatto ambientale dei pannelli fotovoltaici è tutt’altro che negativo: ci sta aiutando da almeno un decennio a limitare le emissioni di CO2 e l’inquinamento atmosferico, azioni fondamentali per tenere a bada il cambiamento climatico. Se tutta l'elettricità annua mondiale fosse prodotta da impianti fotovoltaici, sarebbe possibile ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 e rendere possibile un mondo in cui non è necessario inquinare per produrre l’energia di cui abbiamo bisogno.
L’impatto ambientale dei pannelli fotovoltaici
Se vuoi evitare di emettere gas serra nel produrre l’energia che ti serve per alimentare la tua casa, i pannelli fotovoltaici sono la risposta ideale. Rispetto alle fonti energetiche convenzionali, come il carbone o il gas naturale, infatti, un impianto fotovoltaico non provoca nessuna emissione diretta di CO2 e altri inquinanti atmosferici durante il suo funzionamento. Questo porta a una significativa riduzione dell'inquinamento atmosferico e dei suoi effetti nocivi per la salute umana.
I pannelli fotovoltaici, del resto, dal momento della loro attivazione:
- non richiedono nessun tipo di combustibile fossile per funzionare. Ad alimentarli è solo il sole, una fonte di energia pulita e illimitata;
- non emettono alcun tipo di emissione nociva nell’ambiente;
- non sono neanche causa di inquinamento acustico, un grande problema soprattutto in città.
Viste queste considerazioni, è chiaro che l’impatto ambientale dei pannelli fotovoltaici è assolutamente positivo. Analizziamo, però, le fasi di vita di un pannello fotovoltaico che causano più dubbi e incertezze: la produzione e lo smaltimento.
L’impatto ambientale della produzione dei pannelli fotovoltaici
Sebbene l'energia solare sia pulita ed ecologica quando è in funzione, il processo di produzione dei pannelli fotovoltaici al momento comporta l'impiego di risorse naturali e l'emissione di gas serra. Infatti, i pannelli fotovoltaici sono fatti principalmente di:
- silicio cristallino, un materiale che non pone alcun rischio per la salute e la sicurezza pubblica, ma che si ottiene dall’estrazione e dalla trasformazione del quarzo, processi particolarmente energivori;
- vetro antiriflesso per proteggere i pannelli dall’umidità e dalla polvere;
- materiale plastico o alluminio per fornire supporto e stabilità al retro del pannello;
- connessioni in rame o argento per collegare le singole celle che compongono un pannello tra loro e permettere loro di comunicare e funzionare.
È vero che produrre questi materiali richiede una grande quantità di energia, che al momento viene spesso ottenuta utilizzando dei combustibili fossili. La soluzione, però, non è certo installare meno pannelli fotovoltaici, anzi! Bisogna continuare a investire nelle energie rinnovabili così che, in futuro, sia disponibile un quantitativo sempre maggiore di energia green, che potrà poi essere usata anche per la produzione dei pannelli fotovoltaici.
Nel frattempo, possiamo comunque vivere tranquilli sapendo che i pannelli fotovoltaici estinguono il loro debito energetico in un paio di anni. Che cosa vuol dire? Vediamolo insieme.
L’Energy Payback Time di un impianto fotovoltaico
Qualsiasi cosa per essere prodotta ha bisogno di una certa quantità di energia. I pannelli fotovoltaici, dalla loro, hanno che dopo la loro installazione iniziano anch’essi a produrre energia, ma completamente green e pulita, quindi senza andare ad accumulare ulteriori costi energetici e ambientali.
L’Energy Payback Time è il valore che permette di calcolare dopo quanto tempo un pannello fotovoltaico restituisce il suo “debito energetico”, vale a dire produce la stessa quantità di energia che è stata necessaria per produrlo.
Questo valore varia a seconda della latitudine a cui è stato installato l’impianto e dalla sua efficienza, ma in generale i pannelli fotovoltaici ci mettono davvero pochi anni per compensare l’energia che è stata necessaria a crearli. Si parla di circa 2-5 anni a seconda delle specifiche del caso. Considerando che un pannello fotovoltaico Svea Solar ha un’aspettativa di vita di circa 30 anni, puoi stare assolutamente tranquillo: dopo appena un quindicesimo di vita del tuo impianto, l’impatto ambientale dei tuoi pannelli fotovoltaici è già stato compensato.
Inoltre, gli sviluppi tecnologici e l'ottimizzazione dei processi produttivi stanno progressivamente riducendo ulteriormente l'impronta ambientale della produzione dei pannelli.
Il processo di smaltimento dei pannelli fotovoltaici
L’altro grande tema riguarda il processo di smaltimento dei pannelli fotovoltaici alla fine del loro ciclo di vita.
I pannelli fotovoltaici, come abbiamo visto, possono continuare a produrre energia per decine di anni, ma è essenziale conoscere fin dall’inizio le soluzioni previste per il riciclaggio efficace dei materiali utilizzati per produrli al fine di ridurre al minimo il loro impatto ambientale anche nella fase di smaltimento.
L’Italia prevede che per smaltire i pannelli fotovoltaici si segua una procedura ben precisa, in modo da non disperdere nell’ambiente potenziali materiali inquinanti e da recuperare i materiali che è possibile riciclare. Per questo, nel momento in cui diventa necessario smaltire i propri pannelli, bisogna contattare un centro di raccolta RAEE che si occupa di separare i singoli componenti di cui è fatto un pannello. Al momento si riesce a recuperare fino al 95% dei materiali di cui sono composti i pannelli fotovoltaici per poi crearne di nuovi. Per facilitare il processo e permetterti di acquistare il tuo impianto senza preoccupazioni, noi di Svea Solar siamo iscritti al RAEE e ci occupiamo di:
- inserire in ogni offerta il piccolo contributo per il futuro smaltimento: pochi euro che permettono di smaltire i pannelli fotovoltaici a fine vita;
- comunicare al RAEE i numeri seriali dei tuoi pannelli fotovoltaici in fase di installazione, affinché tutto risulti registrato in vista del futuro smaltimento.
Adesso che hai capito che l’impatto ambientale dei pannelli fotovoltaici è davvero basso, soprattutto se paragonato al bene che garantiscono al pianeta e alla loro lunga aspettativa di vita, cosa aspetti?