Incentivi fotovoltaico per le aziende nel 2025: il contributo a fondo perduto
Per le aziende, installare un impianto fotovoltaico è sempre un investimento vantaggioso che permette di ridurre le spese energetiche e di coprire i consumi in maniera più sostenibile. Le Piccole e Medie Imprese la cui sede è in un comune sotto i 5000 abitanti, fino a marzo 2025, hanno anche l’opportunità di rendere ancora più vantaggioso il loro investimento, grazie al contributo a fondo perduto che copre fino al 40% delle spese. Tra la riduzione dei costi dei pannelli fotovoltaici e gli incentivi a loro disposizione, quindi, oggi le imprese hanno l’opportunità di passare all’energia rinnovabile al costo migliore possibile. Per questo, in questo articolo esploreremo gli incentivi sul fotovoltaico per le aziende che entrano a far parte di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) e sulle tempistiche da rispettare.
Contenuti
- Perché le aziende dovrebbero scegliere di passare al fotovoltaico a inizio 2025?
- Gli incentivi per il fotovoltaico a inizio 2025 per le aziende: il contributo a fondo perduto
- Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)?
- Il contributo PNRR: fotovoltaico per aziende PMI
- Come accedere al contributo a fondo perduto?
Perché le aziende dovrebbero scegliere di passare al fotovoltaico a inizio 2025?
Un’azienda che decida di passare al fotovoltaico accede a opportunità uniche di risparmio e si garantisce:
- una maggiore indipendenza energetica: con il fotovoltaico, è minore la dipendenza dai combustibili fossili e dalle oscillazioni del prezzo di mercato dell’energia;
- la riduzione dei costi energetici: i pannelli fotovoltaici assicurano bollette più leggere. In questo modo si hanno maggiori risorse da destinare a nuovi investimenti;
- sostenibilità, con un miglioramento del rating ESG e accesso a finanziamenti più vantaggiosi;
- miglioramento della brand reputation: dimostrare impegno ambientale migliora il posizionamento sul mercato e la fidelizzazione dei clienti.
Fino a marzo 2025, a maggior ragione, è ancora più vantaggioso installare un impianto fotovoltaico grazie alle Comunità Energetiche Rinnovabili, che combinano efficienza energetica, sostenibilità e vantaggi economici.
Gli incentivi per il fotovoltaico a inizio 2025 per le aziende: il contributo a fondo perduto
Fino a marzo 2025, le imprese che vogliono investire nel fotovoltaico possono accedere a un contributo a fondo perduto, a patto che entrino in una Comunità Energetica Rinnovabile. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
1. Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)?
Le CER permettono a Piccole e Medie Imprese, privati ed enti pubblici di condividere energia rinnovabile prodotta localmente. All’interno di una Comunità Energetica, infatti, esistono:
- produttori, coloro che installano un impianto fotovoltaico e producono un surplus di energia che mettono in condivisione;
- consumatori, coloro che non vogliono o possono installare un impianto fotovoltaico e utilizzano l’energia condivisa.
Come è possibile intuire, far parte di una CER porta numerosi vantaggi economici, ambientali e sociali. Per un’azienda, tra i principali benefici ricordiamo:
- tariffa premio sull’energia condivisa: il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) calcola quanta energia viene condivisa all’interno di una CER (quindi, quanta energia viene prodotta dai Produttori e consumata dai Consumatori) e, anche sulla base di alcune variabili come la potenza dell’impianto di produzione dell’energia, la zona in cui è situato e il prezzo zonale dell’energia, restituisce alla Comunità Energetica un premio economico in denaro. Questa tariffa premio viene poi ripartita tra tutti i membri della Comunità; le percentuali di suddivisione dipendono dal Regolamento e dallo Statuto della singola CER.
- contributo a fondo perduto: come già accennato, le aziende che vogliono installare un impianto fotovoltaico in un comune con meno di 5000 abitanti possono richiedere un contributo a fondo perduto che copre fino al 40% dell’investimento. Il contributo a fondo perduto è cumulabile con la tariffa premio sull’energia condivisa, che in questo caso viene però dimezzata.
- riduzione dei costi energetici: chiunque installi un impianto fotovoltaico può subito apprezzare un notevole risparmio dei propri costi energetici. Aumenta infatti l’autoconsumo e diminuisce la necessità di prelevare elettrica dalla rete. Inoltre, tutta l’energia prodotta e non consumata viene versata in rete e pagata dal GSE con il Ritiro Dedicato.
2. Il contributo PNRR: fotovoltaico per aziende PMI
Le Piccole e Medie Imprese possono accedere a un contributo PNRR a fondo perduto per la realizzazione di impianti fino a 1 MW. Il contributo copre fino al 40% delle spese sulla base di massimali definiti sulla base della potenza dell’impianto:
- su un impianto di potenza inferiore ai 20 kW il massimale è di 1500 euro a kW;
- per gli impianti tra i 20 e i 200 kW, il massimale è di 1200 euro a kW;
- il massimale è pari a 1100 euro a kW se gli impianti hanno una potenza tra i 200 e i 600 kW;
- per gli impianti tra i 600 kW e i 1000 kW, infine, il massimale è pari a 1050 euro per kW.
Per fare un esempio concreto, supponendo di installare un impianto da 19 kW, a prescindere dal costo dell’impianto, il contributo a fondo perduto restituirà al massimo 11.400 euro, ossia il 40% di 19 kW x 1500 euro (=28.500 euro).
Dopodiché, l’impianto permetterà di:
- coprire una percentuale elevata del fabbisogno energetico dell’azienda e andrà così a tagliare sensibilmente l’ammontare della bolletta;
- produrre un surplus di energia, che verrà venduta al GSE e genererà entrate aggiuntive;
- beneficiare di una tariffa premio sull’energia condivisa (benché dimezzata), che contribuirà ulteriormente al rientro nell’investimento.
In pochi anni, il risparmio e i ricavi superano ampiamente l’investimento iniziale.
3. Come accedere al contributo a fondo perduto?
Per accedere agli incentivi, prima di tutto, è fondamentale agire rapidamente: le richieste per accedere al contributo a fondo perduto devono essere presentate entro e non oltre il 31 marzo 2025.
Dopodiché, bisogna tenere in mente alcune importanti specifiche:
- dal momento della presentazione della domanda di accesso al contributo, il GSE si prende 90 giorni per valutare la conformità della richiesta alle Regole Operative;
- fino al momento in cui si riceve l’esito positivo dell’istruttoria non bisogna in alcun modo procedere all’installazione, all’allaccio o al pagamento dell’impianto fotovoltaico;
- le piccole imprese, agli occhi del GSE, sono quelle imprese che hanno meno di 50 dipendenti e un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro annui, mentre le medie imprese hanno meno di 250 dipendenti e un fatturato che non supera i 50 milioni di euro annui.
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