Quanto viene pagata l’energia prodotta dal fotovoltaico immessa in rete
GUIDA AL FOTOVOLTAICO
Quanto paga il GSE nel 2025 per ogni kWh immesso in rete?
Quando si ha un impianto fotovoltaico, di solito, si produce sempre un surplus di energia, che viene immesso all’interno della rete. In cambio, i produttori di energia solare ricevono un compenso. È normale, quindi, chiedersi: quanto viene pagata l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico e immessa in rete? In questa guida, approfondiamo proprio quest’argomento. Continua a leggere per capire quanto e quando viene pagata la corrente prodotta dal fotovoltaico e a chi puoi vendere l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico.
Contenuti
- Come e quanto si guadagna con il fotovoltaico
- Come si guadagna con il fotovoltaico: lo scambio sul posto e il ritiro dedicato
- Quanto paga il GSE per l’energia immessa in rete con il ritiro dedicato
- Quanto paga il GSE l'energia immessa in rete nel 2025?
- Quando viene pagata la corrente prodotta dal fotovoltaico
- A chi altri posso vendere l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico
- Tabella riassuntiva
Come e quanto si guadagna con il fotovoltaico
Il guadagno monetario con il fotovoltaico avviene principalmente attraverso la vendita dell'energia elettrica prodotta in eccesso alla rete. L’energia che produci e non utilizzi, infatti, viene immessa in rete e, in cambio, ti viene versata una cifra come compenso.

Attenzione, però: ci teniamo a precisare fin dall’inizio che, in ambito residenziale, non conviene economicamente produrre energia solo per venderla alla rete. Anzi, a essere onesti, il modo migliore per guadagnare con il tuo impianto fotovoltaico è attraverso il risparmio che deriva dall’autoconsumo! Piuttosto che puntare tutto sul produrre energia, venderla alla rete a circa un terzo del prezzo di mercato e ricomprarla in un secondo momento, la soluzione migliore è invece produrla e usarla al bisogno, ricorrendo alla rete il meno possibile.
Installare un impianto fotovoltaico ti permette di acquistare meno energia dalla rete elettrica e, quindi, di sfruttare l’autoconsumo, abbattendo radicalmente la tua bolletta elettrica. Proprio per questo, al giorno d’oggi, aggiungere delle batterie di accumulo al proprio impianto è il modo migliore per ridurre radicalmente le bollette. Senza le batterie, infatti, si stima che si arrivi a un autoconsumo dl 30/40% dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Con delle batterie di accumulo, invece, il tuo autoconsumo può superare anche il 70-80%.
Quanto si risparmia con il fotovoltaico? Leggi il nostro articolo sull’argomento
È solo dopo aver ottimizzato il tuo impianto per garantirti la percentuale maggiore di autoconsumo, quindi, che ha senso interessarsi ai piccoli guadagni extra che puoi ottenere dalla vendita dell’energia in surplus alla rete.
Come si guadagna con il fotovoltaico: lo scambio sul posto e il ritiro dedicato
Visto che gli impianti fotovoltaici vengono collegati alla rete elettrica nazionale, non è necessario che tu ti muova in autonomia per vendere la tua energia solare: la vendita avviene automaticamente quando produci più energia di quella che consumi. Come?
Una volta installato un impianto fotovoltaico e stipulato un contratto con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), attualmente si entra nel sistema del ritiro dedicato. Il guadagno dipende principalmente dalla quantità di energia prodotta e immessa nella rete, ma anche dalla tariffa di incentivazione stabilita dal GSE. Per monitorare i tuoi guadagni, puoi visitare il tuo profilo personale sul sito del GSE, che ti permette di tenere sotto controllo le tempistiche di pubblicazione degli importi e gli effettivi pagamenti tramite bonifico.
Come funziona il Ritiro Dedicato
Potresti poi aver sentito nominare anche del meccanismo dello “scambio sul posto”. Si tratta di un sistema di compensazione ormai obsoleto: non è infatti più possibile stipulare un contratto di scambio sul posto con il GSE da maggio 2025. Il governo lo sta progressivamente eliminando e, ad oggi, al quindicesimo anno dal momento della stipula del contratto scade e non può essere più rinnovato.
Quanto paga il GSE per l’energia immessa in rete con il ritiro dedicato
Come ti abbiamo anticipato, con il ritiro dedicato i produttori di energia solare vendono l’energia al GSE a un prezzo basato esclusivamente sul costo della materia prima. Non esiste più, quindi, il rimborso nel caso in cui si riacquisti parte della quantità di energia immessa in rete.
Con il ritiro dedicato – se non hai un sistema di accumulo – utilizzi quindi sul momento i kWh che produci e che ti servono, mentre il resto viene versato alla rete e pagato a un prezzo definito dall’Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico. Quindi, se per coprire i tuoi consumi diurni utilizzi alcuni dei kWh prodotti dal tuo impianto, e versi il resto alla rete, di notte o in giornate in cui il tuo impianto non produce al meglio delle sue potenzialità dovrai prelevare l’energia dalla rete, pagandola al prezzo di mercato a cui la paga chiunque altro, anche chi non ha un impianto fotovoltaico.
Il GSE, con il ritiro dedicato, paga l’energia immessa in rete circa 0,08-0,09 centesimi di euro. Per questo, diventa ancora più importante assicurarsi di avere un’alta percentuale di autoconsumo e valutare attentamente l’installazione delle batterie di accumulo.
Per aumentare i guadagni è poi anche possibile entrare a far parte di una Comunità Energetica Rinnovabile, come CER Svea Solar ETS. In questo modo, oltre al ritiro dedicato si ha diritto anche a ricevere la propria percentuale di tariffa premio sull’energia condivisa all’interno della comunità. Nella nostra CER, questo si concretizza in altri 6-7 centesimi di euro per ogni kWh condiviso.
Quanto paga il GSE l’energia immessa in rete nel 2025?
Chi ha sottoscritto un contratto di Ritiro Dedicato con il GSE, nel 2025 sta ricevendo un pagamento per ogni kWh immesso in rete, secondo due criteri principali: i Prezzi Minimi Garantiti (PMG) e il Prezzo Zonale Orario (PZO). Ma quanto paga realmente il GSE nel 2025?
Per gli impianti fotovoltaici fino a 1 MW, non incentivati da altri meccanismi, il Prezzo Minimo Garantito stabilito dall’ARERA per il 2025 è pari a 46,8 €/MWh, ovvero 0,0468 €/kWh. Questo prezzo si applica se il valore del mercato all’ingrosso (Prezzo Zonale Orario) è inferiore. In caso contrario, il GSE riconosce automaticamente un conguaglio per garantire al produttore il prezzo più favorevole.
Il Prezzo Zonale Orario, invece, è il valore che si forma ogni ora nel mercato elettrico (MGP), ed è diverso a seconda della zona geografica e della fascia oraria (F1, F2, F3). Secondo i dati aggiornati del GSE per i primi mesi del 2025, la media PZO è di circa 119,17 €/MWh nel Nord Italia e 118,64 €/MWh nel Sud, ossia l’equivalente di circa 0,119 €/kWh.
Quindi, quanto paga il GSE a kW nel 2025? Dipende: se il PZO è alto, puoi guadagnare anche oltre 0,12 €/kWh. Se il mercato scende, sei comunque tutelato con i 0,0468 €/kWh minimi garantiti. Il GSE pubblica ogni mese i valori aggiornati e ti presenta i conteggi entro il 25 del mese successivo.
Quando viene pagata la corrente prodotta dal fotovoltaico
Hai stipulato un contratto con il GSE, ma ora ti stai chiedendo quando verrà pagata la corrente prodotta dal tuo impianto fotovoltaico?
In caso di ritiro dedicato, i pagamenti avvengono mensilmente, ma vengono erogati due mesi dopo rispetto a quello di riferimento. Quindi, a marzo si riceverà il pagamento di gennaio, mentre il pagamento di marzo arriverà entro fine maggio.
A chi altri posso vendere l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico
Abbiamo citato il GSE perché in Italia è proprio questo l'ente responsabile della gestione dei meccanismi di incentivazione per le energie rinnovabili, inclusa l'energia solare fotovoltaica. Normalmente, dunque, è proprio il GSE che si occupa di pagare l’energia solare prodotta in eccesso.
I proprietari di impianti fotovoltaici, però, possono decidere di seguire anche altre strade. Puoi, per esempio, decidere di stipulare dei contratti con fornitori di energia o terze parti interessate all'acquisto di energia rinnovabile. Inoltre, in alcuni casi, è possibile utilizzare l'energia prodotta per scopi personali o aziendali, riducendo così ulteriormente la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.
In sintesi: quanto paga il GSE nel 2025 per kW immesso in rete?
Dipende dalla zona e dall’ora: da 0,0468 €/kWh (minimo garantito) a oltre 0,12 €/kWh nei mesi con PZO elevato.
Modalità | Valore medio (€ / kWh) | |
Prezzo Minimo Garantito | 0,0468 €/kWh | |
Prezzo Zonale Orario (Nord 2025) | ~0,119 €/kWh | |
Prezzo Zonale Orario (Sud 2025) | ~0,118 €/kWh |